domenica 27 settembre 2015

COMUNICATO STAMPA: Piano anticorruzione, Caroli scaricabarile


Una svista? Sindaco Caroli,ma che cosa dice? Prima ammette l'imbarazzante scivolone spiegando che il documento di Cellino era "interessante e ben fatto", tanto che "abbiamo pensato di adattarlo alla nostra realtà". Adattarlo? Sindaco, ma se l'avete copiato parola per parola,limitandovi a cancellare la provenienza e paternità del documento,ossia il comune di Cellino San Marco, paese balzato agli onori delle cronache  per gli arresti della scorsa primavera per mafia,appalti truccati e assunzioni clientelari del sindaco e della giunta.
E poi, chicca finale, la colpa viene scaricata sul segretario comunale. Un capro espiatorio, sindaco,che peraltro lei, con qualche patema, chiede che non venga "mortificato".
Mortificato? In che senso chiede ai cittadini cegliesi di non "mortificare" il segretario comunale? Se e' lui il colpevole di questa figuraccia,se risalgono a lui le responsabilità per aver  lasciato a tutt'oggi Ceglie Messapica senza un piano anticorruzione, se ha esposto la città a questo sconcertante scivolone istituzionale,lei deve cacciarlo.
In realtà il segretario comunale vi avrà probabilmente portato dei materiali e dei precedenti a cui ispirarvi per redigere il Piano,, ma poi il documento e' stato adottato da voi, sindaco e assessori, con una scelta  precisa,amministrativa e politica. E infatti l'autorità' anticorruzione ha messo sotto accusa non il segretario ma voi,caro sindaco,lei e i suoi assessori,che siete stati infatti identificati e invitati a discolparvi.
La conclusione e' amara: una città ancora una volta umiliata da un'amministrazione incapace e pasticciona,dove il primo cittadino prima sbaglia e poi ricorre a uno sconcertante scaricabarile. I cittadini cegliesi non meritano tutto ciò".


Angelo Maria Perrino

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