mercoledì 16 settembre 2015

DIECI SEMPLICI DOMANDE CHE MERITANO UNA RISPOSTA



Si assiste oramai da un paio d’anni al Comune di Ceglie Messapica ad una pessima gestione amministrativa portata avanti dal Sindaco Caroli, senza alcun rispetto delle norme, che oramai oltre ad aver superato abbondantemente il livello di guardia ha richiamato l’attenzione di diversi organi di controllo.

Ma a fronte di tutto questo continua la sfrontatezza nella quale il Comune di Ceglie Messapica continua a gestire il personale sia dipendente che a qualsiasi altro titolo.

Pertanto ci rivolgiamo al nuovo Assessore al personale, che sicuramente sarà al corrente che il Comune di Ceglie Messapica avendo inviato certificazione relativa al conto consuntivo in ritardo (tra l’altro successivamente con il parere “non favorevole” del Collegio dei Revisori dei Conti), si applica comunque la sanzione di cui al comma 26, lettera d), dell’art. 31 della legge n. 183 del 2011, relativa al divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsiasi tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E’ fatto, altresì, divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi di tale disposizione,

Sicuramente inoltre il nuovo Assessore al Personale saprà che nell’ambito della disciplina dell’impiego alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, l’art. 36 del D.lgs n. 165/2001, enunciato il generale principio secondo cui le pubbliche amministrazioni assumono esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ha previsto un’espressa deroga con riferimento all’istituto della somministrazione di lavoro a tempo determinato di personale per far fronte ad esigenze temporanee ed eccezionali.

Pertanto a fronte di queste premesse vorremmo rivolgere qualche semplice domanda all’Assessore al Personale o al Sindaco se ci onora di una sua risposta:

1.     quante sono le persone presenti negli uffici comunali che non sono dipendenti?

2.     Quali sono stati i criteri di selezione?

3.     E’ stato fatto un bando o avviso pubblico?

4.     quale atto amministrativo ne giustifica la presenza, in contrasto con il divieto indicato in precedenza?

5.     Vi è personale che ha partecipato attivamente alla campagna elettorale?

6.     c’è qualche persona che maneggia valori pur non essendo dipendente dell’amministrazione?

7.     con quale atto amministrativo vengono gestiti gli spostamenti di personale su differenti servizi e su differenti uffici, anche da un punto di vista logistico?

8.     è stato rispettato l’ordinamento giuridico ed economico del mercato del lavoro secondo i principi applicabili della somministrazione del lavoro tramite agenzia interinale?

9.     Quali sono le esigenze reali nell’acquisizione di risorse esterne?

10.  E’ al corrente che prima del suo mandato sono stati spesi oltre 400.000 € con somministrazione di lavoro interinale, quando era stato previsto un impegno economico di solo 90.000€ ?

Sono semplici domande alle quali attendiamo una risposta da parte dell’Assessore di competenza, o del Sindaco, in  modo tale che i nostri sospetti e dubbi di una ulteriore “forzatura amministrativa”  possano essere fugati, e così possiamo essere tranquilli che i soldi dei cittadini siano spesi in modo ottimale e non per spicciolo clientelismo o aiuti agli amici degli amici…


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